Dall’Anagrafe digitale al Sistema Unico Identità Digitale, ecco le principali piattaforme che un Comune può utilizzare per diventare smart e digitale.

La digitalizzazione di un Paese passa anche dalla digitalizzazione della sua Pubblica Amministrazione e dei servizi da essa erogati. L’Italia, purtroppo, non è famosa nel mondo per avere una PA sempre efficiente e all’avanguardia e, anche per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi, ancora molti Comuni sono indietro.

La situazione, in realtà, è a macchia di leopardo: ci sono Comuni abbastanza avanti e che mettono già a disposizione molti servizi digitali per i propri residenti, mentre ce ne sono altri che sono fortemente indietro.

Ma se la situazione è variegata, gli strumenti sono invece uniformi: tutti i Comuni italiani hanno una serie di compiti da svolgere per digitalizzare la propria Pubblica Amministrazione e dei servizi ben precisi da erogare in digitale. Lo dice il CAD, il Codice dell’Amministrazione Digitale, una serie di norme che stabiliscono quali sono i servizi digitali che gli enti della Pubblica Amministrazione devono offrire ai cittadini e la tabella di marcia che gli stessi enti devono seguire.

Di conseguenza, per capire quanto è digitale il tuo comune basta sapere a che punto è nell’implementazione di questi servizi.

Anagrafe Nazionale Popolazione Residente

L’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR) è prevista dall’articolo 62 del CAD ed è obbligatoria per tutti i Comuni. Serve a gestire in modo uniforme e digitale tutti i dati anagrafici dei cittadini residenti nel Comune. È un sistema centralizzato ed è accessibile dagli altri settori della PA. I Comuni hanno a disposizione dei fondi specifici per finanziare l’ANPR e l’attivazione del servizio ha tempi abbastanza brevi: di solito bastano un paio di mesi. Al momento i cittadini censiti in digitale sono 22 milioni, che dovrebbero salire a 45 milioni entro fine 2019.

Sistema Unico Identità Digitale

Il Sistema Unico di Identità Digitale (SPID) è un sistema di autenticazione necessario affinché il cittadino possa accedere ai servizi pubblici digitali. Una sorta di account del cittadino presso la PA, il nome utente e password necessari per usufruire dei servizi digitalizzati. Qualsiasi servizio della PA che sia già stato digitalizzato richiede l’accesso tramite SPID, quindi si tratta di qualcosa di fondamentale e lo SPID è obbligatorio per tutti i Comuni come prevede l’articolo 64 del CAD.

Carta d’Identità Elettronica

La Carta d’Identità Elettronica (CIE) non è altro che la versione digitale della normale carta d’identità che conosciamo e abbiamo tutti. Ha il vantaggio di proteggere i cittadini dal furto e dalla contraffazione del documento d’identità e può essere usato anche come strumento di autenticazione (ma non va confuso con i dati d’accesso dello SPID).

In teoria quasi tutti i Comuni italiani sono già in grado di emettere la CIE, ma in alcuni i tempi di rilascio del documento elettronico sono così lunghi da scoraggiare i cittadini. Se si perde la carta d’identità e bisogna rifarla in fretta, infatti, è normale che si preferisca rifare il documento cartaceo in poche ore piuttosto che aspettare settimane o mesi per quello elettronico. La Carta d’Identità Elettronica non è ancora obbligatoria.

PagoPA per i pagamenti digitali

PagoPA è il sistema unico nazionale di pagamento online di tasse, multe, rette di asili e mense e tutto quanto deve essere pagato al Servizio Tesoreria dei Comuni. PagoPA è una piattaforma completamente digitale e gratuita, che può gestire anche le riconciliazioni, ed è obbligatoria per legge: tutti i Comuni devono aderire.

Sta arrivando l’app IO

A breve sarà disponibile “IO“, l’app per dispositivi Android e iOS tramite la quale ogni cittadino potrà interagire con Comuni ed Enti Pubblici. L’account è legato al codice fiscale e l’app è la stessa per tutti gli Enti. Quindi un cittadino di Milano scaricherà la stessa app di un cittadino di Palermo e la userà nello stesso modo. I Comuni e gli Enti Pubblici, infatti, hanno a disposizione una serie di linee guida per erogare i propri servizi e dialogare con i cittadini tramite IO.

Passare al digitale per risparmiare

ANPR, SPID, CIE e PagoPA sono le basi su cui la Pubblica Amministrazione italiana verrà digitalizzata. Ci sono poi infiniti altri aspetti che i Comuni e le altre amministrazioni pubbliche possono prendere in considerazione per sfruttare al massimo le opportunità del digitale e, allo stesso tempo, risparmiare. È possibile ad esempio condividere le infrastrutture informatiche per ottimizzare i costi: oggi i Comuni gestiscono in proprio i server e i data center e la relativa manutenzione, mentre potrebbero condividerli tra più amministrazioni per abbattere i costi. Sarebbe anche più facile ed economico, in questo modo, tenere aggiornata l’infrastruttura e, di conseguenza, alzare il livello della sua sicurezza.